Moratti: "Palazzi si sbaglia""E' un attacco grave e inaccettabile"Poco dopo essere venuto a conoscenza dei contenuti della relazione che il procuratore federale Stefano Palazzi ha consegnato al Consiglio della Figc in merito al processo denominato "Calciopoli bis", Massimo Moratti è intervenuto con durezza in difesa dell'Inter. "E' un attacco grave e assolutamente inaccettabile. Palazzi si sbaglia", ha tuonato il presidente del club nerazzurro, che ora rischia la revoca dello scudetto 2006.
"Non c'è nessun elemento nuovo: stanno giudicando quello che si era già visto e che qualcun altro aveva giudicato poco consistente e poco importante - ha sottolineato - . E' un attacco pesante nei confronti della società".
Moratti ha poi definito "di cattivissimo gusto il fatto che si coinvolga Facchetti: è una persona che non c'è più e che io ammiro e stimo per la sua onestà. Non stimo invece chi ha fatto queste cose". "Considerare Facchetti come nelle accuse della Procura federale è offensivo, grave e stupido", ha poi aggiunto riferendosi ai fatti della stagione 2004-2005 relativi all'allora presidente dell'Inter e scomparso nel 2006.
"I tifosi dell'Inter conoscono perfettamente Facchetti e lo conoscono perfettamente anche i signori che si saranno seduti a quel tavolo per decidere non so cosa", il commento amaro di Moratti.
Che prosegue, parlando di una brutta sensazione: "Mi sembra di essere tornati nel bruttissimo clima che vivevamo quando c'era Calciopoli e nessuno sapeva o si faceva finta di non saperlo. Senza processo si può dire ciò che si vuole, ma io non l'accetto e l'Inter non l'accetta".
LO SCUDETTO? FACCIANO CIO' CHE VOGLIONO
Moratti ha poi assicurato che l'Inter "si muoverà con tranquillità". Per quanto rigurda l'esposto della Juventus per la revoca all'Inter dello scudetto nel 2006, Moratti ha spiegato: "Quel caso è finito, poi si incontreranno quelli della Federcalcio e decideranno quello che vogliono...". A questo punto viene voglia di lasciare il mondo del calcio? "Io lavoro per i miei tifosi, non lavoro per quella gente lì", è stata la risposta del presidente dell'Inter.
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