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| Quest’anno le vacanze tardano ad arrivare. Siamo a metà luglio e io sono ancora in città seduto in questo stupito Starbucks a leggere L'Équipe di oggi. In prima pagina si parla di calciomercato, come ogni estate, ma anche di mondiali, capitolo già dimenticato da noi francesi. Vado subito alla pagina dedicata all’OM, la squadra per cui tifo fin da bambino. Niente di speciale, si fanno i soliti grandi nomi usciti dalla fervida fantasia giornalistica: Gilardino, Klose e Santa Cruz. Poi vado alle pagine finali, quelle degli annunci. Scorro con l’indice fino a trovare il mio messaggio. Sono mesi che lo rinnovo, in attesa di una risposta. Ne ho messi un po’ ovunque: su internet, riviste, foglietti sparsi per la metro. Ho persino chiesto a qualche amico di spargere la voce, nel disperato tentativo di trovare un lavoro e portare un po' di soldi a casa. Ma niente, sembra che nessuno abbia bisogno di un allenatore emergente come me.
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