La dove mi porta il lavoro..., Una carriera da vagabondo del calcio

La mia storia comincia a Misterbianco, un comune nella provincia di Catania, dove incomincio a muovere i primi passi nel mondo del calcio.
Purtroppo questi passi cominciano troppo tardi dato che le mie prime esperienze "pallonare" iniziano all'età di 13 anni come centrocampista sinistro dotato di un sinistro raffinato che confezionava assist e calci di punizione incredibilmente precisi ma la mia mia stazza (a quell'epoca era già 1,60 m. e pesavo quasi 90 kg) mi impediscono una grande agilità.
Queste esperienze finiscono dopo due anni a causa dei lievi ma costanti infortuni alle ginocchia causati dal mio fisico.
L'amore per questo meraviglioso sport però mi fa superare l'infortunio e dopo un paio d'anni ricomincio l'attività da calciatore amatoriale e anche li gli infortuni limitano la carriera nella squadra. Stavolta l'infortunio è più serio e la diagnosi parla di una distorsione al ginocchio destro e uno stop di un mese...fortunatamente i legamenti erano rimasti integri.Ritornato dall'infortunio tutto andò per il meglio tanto che la stagione andò in maniera favolosa e confezionai 5 assist segnando 4 gol di cui 3 su punizione in 15 partite giocate.
Anche la stagione successivo andò bene fino a quando la sfortuna non ci mette lo zampino e anche il ginocchio sinistro subisce lo stesso infortunio di quello destro con conseguente stop di un mese...
Stavolta però appena finita la stagione capii che la mia carriera non sarebbe decollata e così decisi di iscrivermi all'università e che il calcio sarebbe stato praticato sono con gli amici...

Appena laureato mi volli togliere lo sfizio di prendere il patentino di allenatore per tenere aperta la prospettiva di allenare una qualsiasi squadra, anche perché giocare sarebbe stato difficile dato il mio fisico rotondo (1,85 m per 110 kg ) e i cronici infortuni alle ginocchia, accompagnati anche da diversi infortuni ad ambedue le caviglie...
Nonostante i diversi curricula spediti in giro per il mondo non ricevetti nessuna risposta positiva, neanche dalle squadre delle regioni più sperdute dell'Europa orientale...
Decisi di gettare la spugna e cominciare la mia possibile carriera da commercialista, quando dagli Emirati Arabi Uniti arriva una proposta:allenare l'Al-Ittihad, squadra modesta che ha l'obiettivo di non retrocedere e con un budget molto risicato.
Dopo vari tentennamenti accettai e mi trasferii negli Emirati...
L'approccio con la squadra non fu dei migliori soprattutto per la non conoscenza della lingua che non mi consentì di presenziare alla conferenza di presentazione indisponendo i giornalisti.
Il problema linguistico fu un problema anche l'indomani del mio arrivo quando era previsto il debutto in amichevole della mia squadra che fu disastroso: 3-0 senza l'ombra di un gioco decente.
Infatti la squadra aveva carenti strutture, non aveva né preparatori né fisioterapisti né osservatori, e i giocatori non erano adatti all'obiettivo che mi ero prefissato e soprattutto i fondi erano troppo esigui per migliorare le strutture.
In questa situazione sarebbe stato più semplice abbandonare e tornare a Misterbianco, ma decisi di utilizzare tutte le mie conoscenze per rivoluzionare la mentalità della società.
Come prima mossa chiesi alla società di stilare una lista di collaboratori che avrebbero accettato di far parte dello staff della squadra e successivamente incominciai a sondare il mercato per acquistare dei giocatori.
Unico problema era non solo la poca disponibilità di fondi ma anche l'impossibilità della società di reperirne altri.
A questo punto decisi di licenziare quasi tutti i giocatore e vendere quelli che potevano avere mercato per formare una squadra con una buona ossatura ma con una rosa ridotta...

Finalmente il mercato

Ho messo sotto contratto diversi brasiliani svincolati (praticamente tre quarti della squadra) con l'aggiunta di due italiani di cui uno è Domenico Morfeo e un tale Birtig, 43 difensore centrale senza squadra da 5 anni, ma che ancora poteva dare qualcosa in questa situazione.
I fondi però finiscono costringendomi a fare del mio meglio con quello che ho a disposizione.
Precampionato dignitoso e primo impegno in campionato con una squadra di vertice: l' Al-Jazeera.
Alla vigilia tutti ci danno per spacciati ma nella conferenza stampa pre-partita ecco le rivelazioni: convinto del potenziale della mia squadra mi lancio, non senza un po'di timore, in un pronostico a dir poco azzardorso, cioè quest'anno l'Al-Ittihad vincerà il campionato.
I giornalisti increduli pensano che "quest'italiano o è un pazzo o è un genio del calcio".
All'inizio la mia squadra sembra riuscire a tenere bene il campo ma dopo 30 minuti succede il primo imprevisto: dormita generale della difesa e gol subito. Il colpo ricevuto viene sentito parecchio e porta al possibile raddoppio dell' Al-Jazeera poco prima dell'intervallo.
Nell'intervallo la mia sfuriata sembra sortire l'effetto sperato e il secondo tempo inizia con la squadra alla ricerca del pareggio... ma ecco il secondo episodio, stavolta irreparabile... secondo giallo ed espulsione per il difensore centrale con conseguente cambio; entra un difensore per il trequartista Morfeo (stanco dopo lo sforzo profuso) applaudito dallo sparuto gruppo di tifosi.
Quando tutto sembrava portare alla mia sconfitta al debutto, con già il pensiero ai titoli ironici su di me e i miei proclami, ecco il gol del pareggio...
La mia gioia incontenibile viene trasmessa alla squadra che sotto la spinta dell'entusiasmo la squadra sfiora più volte il raddoppio che sarebbe una beffa per la compagine avversaria... al fischio finale il risultato della partita è:

Al-Ittihad 1 - Al-Jazeera 1.

Edited by mbaruzzo - 7/12/2010, 14:38

Grande inizio in Emirates cup...
La squadra incomincia a girare come si deve e arriva una convincente vittoria per 3 - 0 in casa dell' Al-Dhafra.

27° minuto: Gol di Lipatin con un colpo di testa per finalizzare un'azione corale;
44° minuto: Gol di Marcio Egidio con un tentativo che ha trovato una fortunosa deviazione;
54° minuto: Gol di Dufrennes su rigore.

Seconda giornata di campionato e vittoria per 3 - 0 con grande prova di Domenico Morfeo e di Mario Pimpao che aiutano la squadra a vincere.
Ma il meglio viene nella seconda giornata di Emirates Cup dove l' Al-Ittihad sconfigge con una prova di carattere l'Al-Ahli, la squadra di Cannavaro.
Partita cominciata con il gol dello sgusciante Osvaldo dopo 29 secondi e pareggiata dall'Al-Ahli nel recupero. Secondo tempo all'insegna dell'attacco con un 4-3-3 super offensivo che porta al gol di Mario Pimpao

dopo questi exploit forniti dalla squadra arriva solo un'altra poco convincente vittoria....infatti si evidenzia il gioco lento e prevedibile e la poca freddezza sotto-porta che successivamente si esprime in una lunga e preoccupante serie di sconfitte...un mese di sofferenze e di insonnia per risolvere il problema del crollo di forma e della poca convinzione che alla fine portano ad una soluzione...due settimane di ritiro.

continua l'astinenza di vittorie della squadra che non riesce a imbroccare la via giusta...
il ritiro sembra non dare i suoi frutti e medito di presentare le mie dimissioni...