100 years of the Lane

L'anno scorso eravamo a giocarci questa finale con il Real, quest'anno ci è capitato il Chelsea e sarà sempre difficilissima ma noi ci siamo per il secondo anno consecutivo.
Finale di Champions League, Porto-Chelsea, i detentori del titolo contro i campioni di Inghilterra.
Noi scendiamo in campo con Akinfeev, De Silvestri, Otamendi, David Luiz, Coentrao, Moutinho, Coutinho, Khedira, Maxi Rodriguez, Neymar, Huntelaar; loro rispondono con Cech, Maicon, Hangeland, Terry, Bertrand, Mikel, Moussa Sissoko, Essien, Sasueta, Vargas, Ba.
Due allenatori italiani a sfidarsi per la competizione più prestigiosa d'Europa, mentre i ragazzi si preparano ad uscire mi muovo verso il rettangolo di gioco, stringo la mano ad Ancelotti e mi dirigo verso la panchina seguito dal mio staff e dalle riserve: Stekelenburg, Sereno, Zuculini, Macheda, Richards, Afellay ed Hulk.
Saluto il pubblico e mi siedo in attesa dell'inizio della partita; le squadre entrano in campo, a battere è il Chelsea. I primi minuti sono molto nervosi e in 10 minuti vengono ammoniti Maxi Rodriguez, Otamendi e Mikel; per il resto primo tempo molto piatto e l'unica cosa da segnalare è l'infortunio di Sasueta che viene sostituito da Lalkovic, le squadre si muovono bene e ci sono occasioni da entrambi i lati ma noi stiamo giocando un po' meglio.
Inizia il secondo tempo e nel Chelsea entra Drogba per Vargas, dopo due minuti dall'inizio, dopo una rimessa laterale sulla fascia destra battuta da De Silvestri, la palla va a Maxi Rodriguez che la da indietro al terzino il quale la da indietro per Coutinho che crossa al centro con la difesa del Chelsea che dimentica Neymar libero di calciare a rete, 1-0 al 47'. Passano altri 5 minuti, la palla passa ancora da De Silvestri ed arriva ad Huntelaar che la passa a Maxi Rodriguez che dopo un uno-due con Coutinho mette la palla alle spalle di Cech ed è 2-0 al 52'. Sembra fatta ma chiedo ai ragazzi di mantenere la concentrazione ma dopo soli due minuti Lalkovic inventa un assist per Drogba che segna il 2-1, la partita è riaperta e dobbiamo stare attenti. Il tempo di battere e Coutinho la da dietro per Moutinho, da dietro il cerchio di centrocampo inventa un lancio per Huntelaar che si infila tra le maglie della difesa avversaria sul filo del fuorigioco, stoppa di petto da fuori area e con un pallonetto scavalca Cech uscito per cercare di fermarlo. 3-1 che chiude la partita.
Non ci credo... abbiamo vinto di nuovo, c'è il triplice fischio, inizia la festa, alziamo di nuovo la coppa dalle grandi orecchie, facciamo il giro dello stadio e sulla panchina scorgo, lì dove sono stato seduto per tutta la partita, un mio amico... ma che ci fa Gabriele lì?...

Lascio i ragazzi festeggiare e coccolare la coppa, mi avvicino alla panchina e camminando saluto Gabriele. Non lo vedevo da 3 anni, da quando avevo iniziato quest'avventura al Porto. Dovrebbe essere contento di vedermi e invece sembra un po' incazzato, il tempo di stringergli la mano e mi urla: "Cì, svagliati che dobbiamo andare a lezione che altrimenti sto cazzo di esame come minchia lo passiamo?" con il suo inconfondibile accento agrigentino. In un attimo sono nel mio letto, era tutto un sogno, un bellissimo sogno... Non ho sentito la sveglia e il povero Gabriele è venuto a svegliarmi. Oggi abbiamo lezione tutta la giornata ed è meglio che mi dia una mossa, alle mie aspirazioni di allenatore ci penserò in un altro momento...

A fine giornata si torna a casa, sono stanchissimo e ho voglia solo di stendermi sul letto, ma prima guarderò un po' di notizie sportive. Da poco ho preso il patentino di allenatore ma è difficile trovare una squadra che prendi un giovane inesperto. Mi metto al PC e vedo che ci sono alcune pachine libere ed altre in bilico, parlo un po' con Gabriele e gli chiedo alcuni consigli. Ho deciso, invio qualche lettera e vedo che succede, non si sa mai... Siamo a Dicembre e ci sono diverse squadre che stanno andando sotto le aspettative. Preparo una lettera standard così da dover cambiare solo l'indirizzo sulla busta, ecco le squadra scelte: Juventus anche se le speranze sono poche non posso non considerare la squadra che tifo, Napoli perché è la squadra più forte della mia regione; in Spagna le lettere arriveranno all'Hercules e al Malaga, due realtà che mi affascinano, ed una al Villareal perché ha dei giocatori che mi pacerebbe allenare; ma la maggior parte delle lettere andrà in Inghilterra, il paese che più amo dopo l'Italia. Oltremanica ho scelto il Liverpool e il Tottenham in Premier; il Leeds, il QPR e il Derby in Championship; il Brentford e il Notts County in League 1 ed infine l'Oxford ed il Bradford in League 2. Chi sa se qualcuno accetterà la mia richiesta...

Edited by cesco11 - 28/2/2011, 22:57